Federico, diciotto anni, ha un destino ma non una destinazione. Niccolò ha da poco superato i quaranta e ha
deciso di provare a essere lui quella destinazione, scommettendo su una nuova pagina della sua vita. Perché alla fine del corso preparatorio, proprio lui, single e con nemmeno una convivenza a
ll’orizzonte, è stato dichiarato idoneo per diventare genitore affidatario del ragazzo, che ha alle spalle già diversi tentativi di affido falliti ed è convinto che Rimini sia la capitale d’Italia
perché lì abita la sua mamma. Un giorno di primavera Federico – che diventa subito Fede, poi Ciccio, poi Chicco e infine Johnny – entra per la prima volta nella sua nuova casa.
Non c’è solo un soppalco da sistemare e un adolescente segnato dall’abbandono tra le mura (e nella vita) di Niccolò. Si moltiplicano i piatti da lavare, il disordine, le tre sveglie che suonano all’alba,
le ansie. Ma si moltiplicano anche le risate, diastole e sistole di un cuore che aveva una quota di bene da dare, senza sapere a chi.
Per un po’ è la storia commovente, intima, epica di un genitore e un figlio prestati all’affido, per cui non esiste nessun manuale. Nic e Fede sono come pezzi spaiati che provano a combaciare per formare un
puzzle a cui mancherà sempre un tassello, ma questo non impedirà al disegno di essere completato e alla storia di essere narrata… almeno per un po’.
«Da tutti i libri che ho letto e da tutti i film che mi sono piaciuti, ho imparato che certe belle storie
nascono da un’ingiustizia. Anche io, allora, avevo un inizio potente. Mi mancava il resto».
Pietro ha trentadue anni, ma è ancora un uomo a metà. Surfista mancato, annaspa fra i sentimenti e le paure, senza riuscire a
dare una direzione alla propria vita. La morte improvvisa del padre agisce come un detonatore e lo spinge a lasciare Milano e a rifugiarsi
in un paesino delle Azzorre, perché «solo partendo s’impara a perdere autobus, aerei e persone, restando vivi lo stesso». Qui incontra Vasco,
un diciottenne con cui costruisce un rapporto simile a quello tra padre e figlio, un’amicizia in cui può dimostrare di essere un uomo sicuro,
maturo e protettivo. Ma un naufragio porta sull’isola un carico di cocaina che stravolge la vita degli abitanti e mette Pietro davanti a scelte
importanti, per il suo amico e soprattutto per se stesso. Dopo aver conquistato con i suoi testi il panorama musicale italiano, Niccolò Agliardi
esordisce in libreria con il suo primo romanzo: una scrittura diretta e poetica al tempo stesso, che sa descrivere con parole semplici ciò che le parole
di solito non riescono a dire.
Due amici, davanti all'ennesimo boccale di birra, partoriscono un'idea folle e geniale: girare l'Italia alla ricerca dei protagonisti delle canzoni, per scoprire se esistono veramente e che fine hanno fatto. Si danno la buonanotte con una promessa: "Se domani ci ricordiamo ancora dell'idea, allora partiamo!". Inizia così un viaggio picaresco su una Clio scassata sulle tracce di Chicco e Spillo di Samuele Bersani, Sally di Vasco Rossi, Anna e Marco di Lucio Dalla, Giulia delle Vibrazioni, Marco di Laura Pausini, Paola di Tiziano Ferro... Un viaggio che li porterà a conoscere il volto umano e sconosciuto che si muove dentro le nostre canzoni più amate. Ma sarà anche un viaggio alla ricerca di loro stessi, in un periodo della vita in cui capire che cosa si è e che cosa si sta diventando è la sfida più difficile e più affascinante.